Testi: Autori vari
Fotografie: Araldo De Luca
Editore: Edizioni Polistampa, Firenze
(Edizione in italiano con testo in inglese)
Nell'attività di Roberto Capucci si possono individuare tre fasi di lavoro: la prima è quella del giovane stilista e la moda nella Firenze di Giovanni Battista Giorgini; la seconda è Capucci e la scultura dell'abito, la terza - presentata in questa mostra - è una visione teatrale immaginifica, in cui il Maestro sembra immergersi e affidarsi liberamente al suo estro.
Lontano da una concezione convenzionale di moda, i suoi lavori sembrano piuttosto appartenere a una dimensione teatrale, tanto da conferire a chi li indossa un carattere solenne, come si addice dall'alto di un palcoscenico. Tuttavia Capucci, seppure di rado, ha espressamente lavorato per il teatro e negli ultimi anni si è dedicato a fantasticare un suo repertorio di costumi per il teatro rigorosamente maschili destinati a spettacoli che evocano l'Oriente o mondi irreali popolati da esseri ibridi animati da una sorta di continua metamorfosi.
Forse è naturale che questi costumi rimangano un sogno. Una loro realizzazione potrebbe inficiare la vitalità di quell'immaginazione che li ha ideati e che non appartiene al mero bozzetto ma, come tutti i disegni dello stilista, a opere compiute.
È una mostra singolare che rivela un inedito Roberto Capucci, aggiungendo ancora un importante contributo che completa la sua immagine di grande artista contamporaneo.
(Cit. tratta dal testo "Un inedito Roberto Capucci" di Caterina Chiarelli)