Originariamente la stele centinata apparteneva ad Amenofi III, sotto Merenptah fu riutilizzata nella parte posteriore mantenendo anche il testo originario sul lato opposto. La facciata usata da Merenptah è divisa in sue parti: in alto vi sono delle figurazioni, sotto di esse 28 linee di testo geroglifico. Anche la figurazione si compone di due parti quasi completamente speculari: il sovrano indossa il khepresh (Corona Azzurra), in una mano stringe lo scettro heka e con l'altra sta prendendo una spada khopesh dalle mani del dio Amon, riconoscibile dalle alte piume poste sul suo capo. A destra è accompagnato dal dio Khonsu, a sinistra dalla dea Mut. Il testo celebra la vittoria di Merenptah sulle popolazioni libiche e i loro alleati. Nella parte finale invece è narrata la vittoria del sovrano in un'altra spedizione, stavolta nella terra di Canaan. Qui, nell'elenco degli sconfitti, apparirebbe per la prima volta il nome della tribù di Israele.