Antiche mappòt romane. Il prezioso archivio tessile del Museo Ebraico di Roma

A cura di Doretta Davanzo Poli, Olga Melasecchi, Amedeo Spagnoletto

Fotografie: Araldo De Luca

Editore: Campisano Editore

Il Museo Ebraico di Roma vanta un'importante raccolta di argenti e altre opere d'arte decorativa, risalenti ai secoli XVI-XIX, provenienti dalle Cinque Scole (sinagoghe) del ghetto.

Fra questi vi sono circa novecento tessuti. Preziosi arredi tessili, realizzati con stoffe di seconda mano a causa delle interdizioni a cui erano sottoposti gli ebrei, e confezionati per l'uso liturgico con lo speciale scopo di impreziosire e conservare l'oggetto più caro del tempio: il Sefer Torà (il rotolo della Torà). Il museo conserva splendidi esemplari di tendaggi (parochot) per l'Arca Santa, fasce per avvolgere i rotoli della Torà e mantelli (meilìm) per ricoprirli. Tra questi spoicca la raccoltà di mappòt, i lunghi tessuti che proteggono il Sefer Torà; drappi arricchiti da ricami sontuosi con stemmi di famiglia, iscrizioni ebraiche e immagini suggestive come la consegna delle Tavole della Legge sul Monte Sinai, i Sette Frutti della Terra d'Israele, le colonne Tortili del Tempio di Salomone ed altri simboli della tradizione ebraica. Le loro iscrizioni, un vero e proprio archivio tessile, sono una finestra incantevole sul mondo del ghetto e dei suoi abitanti. I molteplici aspetti di ognuna delle loro donazioni vengono narrati con abbondanza di dettagli, talora con ispirazione poetica, e comprendono i nomi dei protagonisti e delle loro famiglie, i rapporti di amore, di affetto e di amicizia, le sinagoghe, e l'anno della consacrazione.

Il catalogo delle mappòt del Museo Ebraico di Roma permette di immergersi nella storia dei tessuti e di conoscere una delle comunità ebraiche più antiche del mondo occidentale.

(Cit. testo di Daniela Di castro, dalla quarta di copertina)