Sakkara è una delle più grandi necropoli dell'Egitto che ospita le tombe di molti Faraoni della Prima e Seconda Dinastia. Sakkara è meglio conosciuta per la Piramide a gradoni, edificata per Re Djoser dall'architetto Imhotep. Oltra a ciò Sakkara ospita le tombe dei Re dell'Antico Regno, che contengono dipinti bellissimi e realistici, buoi che attraversano un canale, uomini che trasportano una statua in una tomba. Le tombe meglio conosciute sono quelle di Ti, Mereruka, Ptahhotep. L'ultimo Re della Quinta Dinastia, Unas, ornò l'interno della sua camera funeraria con i Testi delle Piramidi, che disvelano i rapporti intercorrenti fra il Re e gli Dei e l'aiuto che essi offrono al Re per ascendere al cielo. I sovrani della Sesta Dinastia, Pepi I and Pepi II, costruirono le loro Piramidi nel sud di Sakkara. Tuttavia, nella vasta necropoli non sono custodite solo le tombe reli, ma anche le mastabe di coloro che servivano il Faraone come quella di Irukaptah, il macellaio, e dei dignitari come Kagemni. Di grande bellezza è anche la mastaba della principessa Idut, figlia di Unas e vissuta fra la fine della V e inizio della VI dinastia. Essa è articolata in una serie di stanze riccamente decorate e una cappella. Essa era in origine destinata al Visir Ihy, ma fu usurpata dalla Principessa. La tomba di Qar, è situata nella parte della necropoli più a nord ed aveva la parte sovrastrutturata recintata con cappella accessibile solo da un lato. La mastaba mostra pareti decorate con statue realizzate in altorilievo. Lungo il muro meridionale della piramide di Unas, si trovano la tomba di Neferher-Ptah, un'intendente di palazzo sotto un regno imprecisato della V dinastia, nota anche come "tomba degli uccelli" per i notevoli schizzi decorativi di alcune pareti dell'interno. Di notevole bellezza è anche la tomba della regina Mehu. Un cenno a parte merita la tomba di Khnumhotep e Niankhkhnum , vissuti durante V dinastia, definiti "confidenti del re". Sono raffigurati abbrracciati e per questa particolare soluzione iconografica vengono considerati da molti studiosi come la prima coppia omosessule che sia stata raffigurata.