Pompei

La città di Pompei ospita uno dei più importanti e suggestivi siti archeologici del mondo. La campagna fotografica, parte di un più ampio lavoro sulle case di Pompei iniziato un anno prima, è durata un mese.


Mappa della città

La città sorge su un altopiano di formazione vulcanica, sul versante meridionale del Vesuvio, a circa 30 metri sul livello del mare ed a breve distanza dalla foce del fiume Sarno, in una suggestiva posizione, decantata in epoca romana anche da Seneca. Presenta la tipica struttura urbanistica ortogonale della città romana, a maglia regolare con strade che si intersecavano ad angolo retto e che suddividevano l’area in isolati rettangolari. Le vie più importanti erano quelle di Nola e di Stabiana. Poi, con un ampliamento della città furono aggiunte quella dell'Abbondanza e quella del Foro, situata vicino al grande Foro cittadino. Quest'ultimo, una grande piazza rettangolare circondata dagli edifici pubblici, era il fulcro della vita politica, religiosa ed economica della città. Nelle zone periferiche vi erano il Teatro, l'Anfiteatro, la Palestra e il Tempio. C'erano poi molti negozi, lavanderie, come la fullonica di Stephanus, e termopola, come il Termopolio di Asellina, un bar romano conservatosi integralmente con le sue stoviglie, lampade ad olio, tazze e anfore per il cibo dove si vendevano bevande fredde e calde.


Storia della città

Fu fondata nell'VIII secolo a.C. dagli Oschi, un popolazione italica composta prevalentemente da contadini. Nel VI secolo a.C., la zona fu sotto l'egemonia greca. Nel 400 a.C. circa, la città fu conquistata dai Sanniti. La dominazione romana iniziò nell'80 a.C. e continuò per tutta l'età repubblicana e imperiale. Con l'Imperatore Augusto Pompei assorbì pienamente la cultura romana. Con Caligola la città visse una crisi politica, risolta da Nerone fino al 59 a.C., anno in cui quest'ultimo uccise sua madre Agrippina.


L'eruzione del Vesuvio

La più eccezionale eruzione vulcanica nella storia della civiltà iniziò il 24 agosto 79 d.C. La montagna del Vesuvio si risvegliò con inimmaginabile vigore 17 anni dopo il devastante terremoto del 62 d.C. Non vi era stato alcun avvertimento dell'esplosione, anche se 10 giorni prima le fonti si erano improvvisamente seccate 10 e le mucche al pascolo sulle pendici del Vesuvio si sono comportate stranamente. Molte vittime dell'eruzioni sono state trovate nelle case e nelle strade. Una buona parte della campagna fotografica riguarda alcune di queste abitazioni.


La casa del Citarista

E' una delle più lussuose case di Pompei (periodo romano). Prende il suo nome dalla statua di bronzo di [adl(Apollo
citarista)]Apollo Citarista[/adl], ritrovata nell'abitazione e ora conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. E' il risultato della fusione di due grandi case. Vi sono dunque due atri e tre peristili. La natatio è molto suggestiva, con gruppi di animali di bronzo come cani e cinghiali. Le stanze dell'abitazione sono riccamente decorate con dipinti raffiguranti il Giudizio di Paride, Apollo e Poseidone, Nemesi e il cigno, Venere e Marte, Ifigenia Oreste e Pilade. Si sono inoltre conservate anfore e busti in marmo e in bronzo.

Casa del Sacello Iliaco

Il nome della casa deriva dalle decorazioni della volta del larario di Achille, nel cui fregio vi sono bassorilievi che raffigurano alcuni episodi dell'Iliade. Vi sono inoltre raffigurati il rapimento di Ganimede, al centro della volta, e Selene e Endimione, su una parete. Notevole è la Camera degli elefanti, con affreschi e un pavimento a mosaico policromo che divide la camera in due parti. Una simile decorazione è presente nel cubicolo vicino alla sala, con le pareti dipinte di rosso e una cornice con motivi floreali. Molto belli sono inoltre gli [adl(sacello affresco iliaco)affreschi[/adl] dell'anticamera: uno con Bacco e Arianna e l'altro con Sileno.